Convegno "Barbarià"

Un convegno tra Pane e Teatro

L'Associazione ArTeMuDa, il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand e l'Ecomuseo Colombano Romean Vi invitano a:

Barbarià

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

  • Ore 14.00 Visita guidata ai siti dell'Ecomuseo Colombano Romean del forno di Oulme e del mulino del Martinet. Per l'occasione il forno sarà in funzione per la panificazione dalle prime ore del mattino.
  • Ore 16.00 INIZIO DEI LAVORI - BENVENUTO

- Massimo Garavelli, Presidente Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand
- Piero Biolati, Sindaco di Salbertrand
- Roberto Micali, Presidente Associazione ArTeMuDa

INTERVENTI
- Clelia Baccon - Un'infornata di pane casereccio a Salbertrand
- Alessia Glielmi - Fâ ël pan 'd bla. Etnografia e catalogazione del ciclo del pane in alta Valle Susa
- Matteo Rivoira - Il pane in alta Val Susa: note etnolinguistiche
- Valeria Gili - Studenti, farine e panificazione

BREAK CON PRODOTTI DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
- Loredana Matonti - Dal chicco al pane: credenze, rituali e rimedi nella medicina popolare
- Fernando Mastropasqua - Il pianto del grano
- Daniele Contardo - I mulini erano bianchi? Mulini, mugnai e farina nel canto popolare
- Renato Sibille - Bitâ pa ël pan ou countrêr! Barbarià del Laboratorio Permanente di Ricerca Teatrale di Salbertrand

  • Ore 19.00 Consegna dei riconoscimenti "Patrimouanë dla Jan ArTeMuDa 2009" e chiusura dei lavori
  • Ore 19.30 Degustazione
  • Ore 21.00 Nell'ambito degli incontri di Cultura Occitana Arcadia Alpina:

- Presentazione del Cahier n° 7 dell'Ecomuseo Colombano Romean e inaugurazione mostra L'uomo, l'acqua e la montagna. Protoindustria in Alta Valle Susa, a cura dell'Associazione Cultura e Territorio
- Proiezione del film Barbarià, con gli attori del Laboratorio Permanente di Ricerca Teatrale di Salbertrand, regia di Renato Sibille

IL CONVEGNO E' GRATUITO

Scarica la locandina del convegno

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PRESENTAZIONE DI MASSIMO GARAVELLI, PRESIDENTE DEL PARCO NATURALE DEL GRAN BOSCO DI SALBERTRAND

"Non si vive di solo pane!" Affermazioni così categoriche potrebbero indurre molti a sottovalutare l'oggetto del convegno che il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand e l'Ecomuseo Colombano Romean hanno il piacere di ospitare.
In effetti disporre del pane quotidiano è stato, per secoli e per tanti lo è ancora oggi, uno dei problemi più stringenti con cui confrontarsi per tutta la vita, e a volte purtroppo questa inderogabile esigenza, né il singolo né la società, riescono a garantirla a tutti.
In Alta Valle della Dora Riparia, come in tutte le sorelle valli occitane e francoprovenzali del Piemonte, la civiltà del pane è stata il fulcro della vita comunitaria ed attorno ad essa si è intrecciata una fitta rete di relazioni sociali, economiche, familiari e culturali che in tutte le fasi della filiera produttiva hanno coinvolto l'intera collettività a partire dalla coltivazione, per passare alla trebbiatura, alla macinazione e concludersi nella panificazione. Sicuramente la coltivazione ad altezze limite, la testimonianza dei tantissimi mulini un tempo in funzione in ogni più piccola borgata, oppure i forni comunitari diffusi così capillarmente, hanno segnato il territorio e la memoria in modo indelebile.
Oggi che è sufficiente recarsi in un qualsiasi negozio per approvvigionarsi del prodotto finito e l'autoproduzione locale è quasi scomparsa del tutto, l'occasione offerta da questa iniziativa proposta dall'Associazione ArTeMuDa, che da anni lotta per salvare dall'oblio la cultura materiale ed immateriale del nostro territorio, rappresenta un tassello delle nostre radici che rivive e si tramanda ancora nella conoscenza e nella coscienza di chi, nonostante tutto, non alza bandiera bianca di fronte all'incalzante omologazione culturale di massa. Per quanto desidero ringraziare quanti si sono impegnati per realizzare questo incontro ed hanno condiviso lo spirito che ha accompagnato questo percorso con l'augurio che, prendendo spunto dalla memoria, sappia in tutti noi infondere il coraggio di lavorare perché tutti gli esseri umani abbiano il loro " pane quotidiano" anche in tante altre accezioni non solo materiali.

BIOGRAFIE DEL RELATORI

Clelia Baccon
Maestra e autrice di saggi, romanzi e poesie in lingua occitana e italiana. Storica della Comunità di Salbertrand per la quale ha condotto e conduce ricerche. Il suo dizionario di italiano-occitano A l'umbra du cluscì è stato un caposaldo nelle pubblicazioni sulla lingua e cultura occitana dell'Alta Valle di Susa e prossimamente ci sarà la riedizione con l'aggiunta dell'impegnativo lavoro da lei svolto in questi anni della parte occitano-italiano. Protagonista del film Maestre di montagna ha sempre qualcosa da insegnarci.

Matteo Rivoira
Nato a Luserna San Giovanni il 24 settembre 1975, cresce a Rorà in Val Pellice. Frequenta il corso di laurea di Lingue e letterature straniere a Torino e, dopo aver incontrato Arturo Genre, intraprende un percorso di studi dedicato alla toponomastica e alla dialettologia. Nel 2000 discute una tesi di laurea sulla toponomastica di Rorà, è chiamato a far parte della Redazione dell'ATPM. Nel 2006, dopo aver superato il corso concorso, è assunto dall'Università di Torino, dove lavora all'ALI (e ATPM). In questi ultimi anni è stato consulente della comunità montana Val Pellice per il progetto di tutela linguistica (occitano e francese), si è addottorato in Romanistica con una tesi sul  lessico toponimico in Val Pellice. E' membro del Seggio della Società di Studi Valdesi.

Loredana Matonti
Nata a Torino nel 1970. Si è laureata in Scienze Naturali, con una tesi di ricerca etnobotanica sulle piante per la demenza senile. E' mpiegata presso il settore pianificazione e gestione Aree Protette della Regione Piemonte ed è collaboratrice giornalista della rivista Piemonte Parchi. Studiosa di medicine tradizionali e naturopatia, ricercatrice nell'ambito dell'Etnobotanica e dell'Etnomedicina, ha partecipato a molti congressi e pubblicato diversi lavori. Attualmente sta conducendo ricerche sulla medicina popolare della Val di Susa e di altre valli.

Valeria Gili
Laureata in Scienze delle Preparazioni alimentari all'Università di Milano, dopo aver lavorato per diversi anni nel settore ricerca e sviluppo di alcune aziende alimentari produttrici di semilavorati per gelati, ha contribuito alla nascita di una di queste aziende nella provincia di Roma. Attualmente docente di ruolo di Scienze degli Alimenti presso l'Istituto J. Beccari di arte bianca - alberghiero di Torino, cerca di insegnare "tutto quello che si sa sulle farine e la panificazione" agli studenti che diventeranno tecnici dell'arte bianca.

Fernando Mastropasqua
Docente di Storia del teatro e dello spettacolo e di Antropologia teatrale presso diverse Università italiane da Pisa a Torino. Ha compiuto e compie ricerche e studi antropologici e teatrali. Si è occupato in particolare di festa politica, teatro popolare, riti, maschera e regia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Ruzante e Arlecchino, Le feste della Rivoluzione francese, Metamorfosi del teatro, Maschera e rivoluzione, In cammino verso Amleto: Craig e Shakespeare, Teatro provincia dell'uomo, già nostro ospite in occasione del convegno La peste alle porte del teatro con l'importante contributo Perché danzare agli altari.

Renato Sibille
Dal Febbraio 2004 dirige il Laboratorio Permanente di Ricerca Teatrale di Salbertrand per il quale ha firmato le regie dei 12 spettacoli prodotti e delle visite teatrali condotte in collaborazione con l'Ecomuseo Colombano Romean. Collabora con l'Università di Torino presso la quale è Cultore di Teatro di Ricerca, materia nella quale ha conseguito il dottorato di ricerca. Negli ultimi anni si è occupato degli sportelli per le lingue minoritarie di Oulx, Salbertrand e Exilles per i quali ha anche curato le pagine in occitano dei siti internet. Ha al suo attivo diversi saggi in campo etno-linguistico, antropologico e teatrale in italiano, occitano e inglese. Per ArTeMuDA ha scritto, in collaborazione con altri autori: Santi Bestie e Maniscalchi, Se giovane sapesse e vecchio potesse... e L'Adreyt di Oulx.

Daniele Contardo
Street performer, cantore e musicista polistrumentista (suona fisarmonica, organetto diatonico, chitarre e strumenti a corda antichi, flauti diritti e percussioni mediterranee), attore e comico dell'Arte, si definisce suonicista randagio e soprattutto giullare per significare la molteplicita' delle sue esperienze. Inizia la sua formazione musicale fin dalla piu' tenera eta' vivendo in prima persona la stagione della riscoperta del Canto Popolare e del Folk Revival degli anni '70, seguendo il padre nei suoi concerti e spettacoli nel gruppo dei Cantambanchi, assorbendone il ricco repertorio di canti popolari e prendendo confidenza con il palcoscenico. Studioso e appassionato ricercatore e divulgatore di musiche antiche, popolari e di frontiera, dagli Stati Uniti al Mediterraneo Rom ed ebraico, divide da sempre la sua attivita' tra il piano spettacolare e quello didattico, unendo il rigore nella ricerca a una forte carica comunicativa figlia della Commedia dell'Arte e della tradizione popolare e trobadorica, apprezzata nei contesti piu' filologicamente ricercati come sui piu' grandi palchi rock d'Europa.

Alessia Glielmi
Antropologa, collabora con l'Università di Torino e con l'Università Suor Orsola di Napoli. Dopo una prima ricerca di campo fra i Huichol della Sierra Madre messicana, negli ultimi due anni si e' dedicata alla ricerca e catalogazione dei beni demoetnoantropologici in Piemonte lavorando a diversi progetti di catalogazione di beni materiali e immateriali: catalogazione e ricerca etnografica sulla lavorazione preindustriale del gesso e il suo utilizzo in Piemonte, per conto del Comune di Moncucco Torinese (AT); catalogazione della collezione del Museo Walser di Alagna, per la Comunità Montana Valsesia; catalogazione e ricerca etnografica sui mestieri tradizionali per la Regione Piemonte, con il progetto Gli ecomusei e i loro mestieri condotto presso: l'Ecomuseo "Colombano Romean" di Salbertrand,  l'Ecomuseo di Cascina Moglioni del Parco Naturale Capanne di Marcarolo (AL), l'Ecomuseo dei Feudi Imperiali (AL);  l'Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite di Cortemilia. Attualmente fa parte di un gruppo di ricerca e catalogazione sul lavoro operaio in Piemonte. Ha preso parte come docente al corso di formazione "La sperimentazione della scheda BDI" promosso dal Museo Etnografico della provincia di Belluno e dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

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