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Barbe, barbetti, canapa e cappelli

VISITA TEATRALIZZATA ALL'ECOMUSEO COLOMBANO ROMEAN DI SALBERTRAND (TO), SULLE TRACCE DEL GLORIOSO RIMPATRIO DEI VALDESI

Scritta, diretta e interpretata da Roberto Micali, Renato Sibille, Patrizia Spadaro

Con la partecipazione di Eliana Blanc

Anno di produzione: 2011

Descrizione

La visita vi riporterá sulle tracce del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, all”Ecomuseo Colombano Romean, presso il mulino idraulico e il ponte delle Chenebiére.

Repliche

  • Domenica 21 agosto 2011, Salbertrand (TO), Ecomuseo Colombano Romean
  • Domenica 29 luglio 2012, Salbertrand (TO), Ecomuseo Colombano Romean (VIDEO)
  • Domenica 14 luglio 2013, Salbertrand (TO), Ecomuseo Colombano Romean
  • Domenica 24 agosto 2014, Salbertrand (TO), Ecomuseo Colombano Romean (FOTO)
  • Sabato 18 luglio 2015, Salbertrand (TO), Ecomuseo Colombano Romean
  • Domenica 21 agosto 2016, Salbertrand (TO), Ecomuseo Colombano Romean
  • Domenica 27 agosto 2017, Salbertrand (TO), Ecomuseo Colombano Romean
  • Lunedì 12 agosto 2019, Exilles (TO), Forte di Exilles (FOTO)
  • Domenica 28 agosto 2022, Salbertrand (TO), Ecomuseo Colombano Romean

Informazioni aggiuntive

DAL PROLOGO DELLO SPETTACOLO

È probabile che sia stato proprio un giullare, un joculator, un buffone di strada a folgorare quest’uomo. Siamo a Lione intorno al 1170 e il suo nome è Valdo o Valdesius o Valdius, un ricco mercante considerato il fondatore del movimento Valdese.

La sua decisione fu quella di condurre una vita in assoluta povertà e secondo il dettato evangelico di predicare il ritorno ad una fede cristiana fedele al Vangelo.

Valdo, avendo ascoltato spesso la lettura del Vangelo, desiderava comprenderne esattamente il significato. Essendo ben poco istruito si accordò con due uomini di chiesa perché uno provvedesse a tradurre in volgare e l’altro scrivesse quanto il primo dettava. E così fecero anche per molti libri del Vecchio Testamento e per brani dei santi Padri, che essi ordinarono per argomento e chiamarono sentenze.

Poi andò per le strade e per le piazze, recitando quei brani che aveva imparato a memoria, e raccolse attorno a sé numerosi uomini e donne perché facessero altrettanto, insegnando loro il testo dei Vangeli e mandandoli in giro a predicare nei villaggi vicini. Erano i cosiddetti “Poveri di Lione”, i “Barba”. Costoro, uomini e donne, ignoranti e privi di cultura, spostandosi da un paese all’altro e visitando le case e predicando nelle piazze e addirittura nelle chiese incitavano gli altri a far lo stesso.

“La messe è grande ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della messe perché invii nuovi operai”.

Ma tutto ciò fu duramente condannato dalla gerarchia cattolica, che cacciò da Lione Valdo e tutti i “Poveri di Lione”, che si dispersero in Provenza e in Lombardia. Scomunicati nel 1180 a Verona furono definitivamente condannati nel 1215. Pur essendo costretti a vivere nella clandestinità e perennemente ricercati dall’Inquisizione si dispersero in gran parte dei paesi d’Europa: Austria, Germania, Linguadoca ed in parecchie aree dell’Italia medievale. Un delle zone di maggior presenza del movimento fu la regione alpina del Delfinato e del Piemonte occidentale.

[…]

Nel 1598 il re di Francia, enrico IV emana l’editto di Nantes con il quale viene riconosciuta la libertà di culto e per un certo tempo i Valdesi poterono vivere un po’ più tranquilli, ma nel 1685 Luigi XIV, il re sole revoca l’editto e dá avvio a nuove e feroci persecuzioni.

Al di qua delle Alpi, nel 1686 i valdesi costituivano, nelle alte valli di Susa e Chisone, e in val San Martino, oggi Germanasca, e di Luserna, oggi Val Pellice, una popolazione di circa 13500 persone.

Il 31 Gennaio del 1686, seguendo la politica di Luigi XIV di Francia, Vittorio Amedeo II impose ai suoi sudditi di religione riformata di cessare ogni manifestazione pubblica, demolire i luoghi di culto ed allontanare i loro ministri e battezzare i figli nella Chiesa romana. I valdesi però rifiutando l’ipotesi di un esilio decisero di resistere, ma furono naturalmente massacrati. Deportati nelle prigioni e nelle fortezze perirono di stenti. Poco più di 3000 poterono ritirarsi in Svizzera.

Tre anni dopo, nel 1689, mille Valdesi, finanziati dal re d’Inghilterra Guglielmo III d’Orange, guidati da Henri Arnaud, partirono dal Lago di Ginevra e si prepararono per il Glorioso Rimpatrio.

Da diversi anni l’Associazione ArTeMuDa  organizza una serie di visite teatralizzate in Torino e Provincia, in particolare in Valle di Susa in collaborazione con l’Ecomuseo Colombano Romean di Salbertrand e l’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie per la valorizzazione della cultura, della storia e delle tradizioni locali. Nel corso di ogni visita teatralizzata i partecipanti incontrano diversi personaggi, impersonati dagli attori dell’Associazione ArTeMuDa che raccontano le storie e la memoria dei luoghi visitati.